Domenica 24 settembre, ore 14:30
Il workshop propone al pubblico un’esperienza vicina a quella dell’artista Giulia Cotterli: ricostruire il proprio oggetto d’infanzia partendo dal disegno per poi arrivare alla sua rappresentazione tridimensionale. Un viaggio attraverso la memoria e i sentimenti che questa porta con sé, un percorso sull’elaborazione del rimosso e sulla compensazione dello stesso. L’artista propone un focus sulla sua pratica scultorea che, attraverso l’utilizzo della stoffa e l’azione del cucito, porta nella sfera tridimensionale i suoi disegni.
La ricerca di Cotterli gravita attorno al tema della memoria: l’insieme dei meccanismi che la regolano e i ricordi personali danno vita ad un’incessante ridefinizione dell’individuo che abita la sua memoria e che da essa viene plasmato. L’immaginazione ha un ruolo importante nella pratica dell’artista: amplia i confini del ricordo, li modella e li annulla; questa quindi diventa materia nuova con la quale lavorare, malleabile secondo criteri diversi e arbitrari. Il lavoro sulla memoria si concentra principalmente sul rimosso, sulla parte mancante, la quale viene ricostruita o inventata
Giulia Cotterli è nata a Latina nel 1994. Dopo aver conseguito il diploma in Pittura nel Liceo Artistico della sua citta, si trasferisce ad Urbino dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. Si laurea nel 2018 in Arti Visive Contemporanee e nello stesso anno si trasferisce a Torino, dove attualmente vive e lavora nella sua casa-studio. Si approccia all’esercizio del cucito senza averne mai fatto troppa esperienza, se non da bambina a casa della nonna, la quale per gioco le proponeva delle piccole attività di ricamo. La prima opera realizzata dall’artista con questa tecnica è stata “No one knows where it’s gone (part I)” (2019), nella quale Cotterli ha cercato di ricostruire il suo pupazzo d’infanzia - compagno di vita inanimato del quale lei aveva perso le tracce - così da riportarlo a sé. Questi tentativi sono iniziati mettendo a fuoco tramite il disegno questo oggetto-pupazzo, per poi utilizzare quei disegni come cartamodelli per intraprendere la costruzione dei pupazzi-opera. Una volta cuciti e assemblati, sono stati dipinti ad acrilico. Quest’opera ha dato il via ad un sodalizio artistico con la scultura, che si ripresenta anche in altri lavori, tra i quali: “Future in the past (Atto II)”, “fanculo papà”, “Like Ditto”, “Ritratti condominiali”, diventando così uno dei medium più utilizzati dall’artista.
Costo: euro 18 a partecipante (comprensivo di biglietto d’ingresso al museo gratuito)Posti limitati, prenotazione obbligatoriaInformazioni e prenotazioni: 0115211788 - prenotazioniftm@arteintorino.com