Si tratta dell'ultimo saggio, di quella numerosissima serie di interni dell'Ospizio Trivulzio, che prende le mosse da Giorni Ultimi (Milano, Galleria d'Arte Moderna), del 1883. Questa serie non costituisce per Morbelli soltanto uno struggente poema della vecchiaia, ma un motivo pittorico in cui l'artista vede un coerente sviluppo del principio di verità, anche dopo la completa adesione (da L'alba, del '91) alla nuova tecnica divisionista. Questo primato tecnico e scientifico, esemplificato dalla minutissima tessitura di colori puri che anima il dipinto, dall'intensa luminescenza del raggio di sole che investe le povere panche dell'istituto, venne giudicato eccessivo anche da Grubicy, determinando una certa sfortuna critica di Morbelli. Paolo San Martino