Presentato all'Esposizione della Promotrice delle Belle Arti di Torino del 1862 insieme a La contemplazione, il quadro ottiene un vasto consenso e l'acquisto è valutato sia dal re sia dalla stessa Società, prima di essere concluso dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel dipinto sono esemplificate le due caratteristiche fondamentali dell'arte di Zona: da un lato l'adesione all'antico e in particolare alla pittura veneziana, visibile nell'uso della luce, dei colori e delle patine, e dall'alta l'inclinazione verso temi intimisti e patetici così aderenti alle inclinazioni culturali del secolo. Elisabetta Canestrini