Nei primi anni Cinquanta, Birolli intaprende un processo di eliminazione dal quadro di espliciti riferimenti figurativi e si concentra sull'indagine delle potenzialità espressive del colore; "colori e forme sono la vita senza bisogno di assomigliarla" afferma l'artista (Pittura d'oggi, Firenze 1954). Il riferimento alla realtà naturale rimane l'ineludibile punto di partenza dell'"astrazione" di Birolli; gli stessi titoli delle opere sono evocatori di situazioni naturali, almeno fino al '57. Nel Tramonto della luna irregolari spazi cromatici, interamente modulati, si articolano in una bilanciata composizione. La gamma fredda dei colori è ricorrente nei dipinti di questi anni (Vigna e acqua, 1952; Milano, coll. Birolli) Monica Tomiato