La calibrata e densa griglia modulare della Scultura 21 del 1935 è rimeditata più di trent'anni dopo nella nostra opera (originale esemplare di una serie di sei multipli), quasi polemicamente a rivendicare una sorta di primogenitura sul minimalismo stilistico in voga negli anni Sessanta. In Melotti è più forte comunque il richiamo ad una poesia geometrica e cinetica, di superficie e solidi, di linee, rettangoli, parallelepipedi e sfere. Paolo San Martino