Commissionata dal collezionista Tancredi Falletti di Barolo e consegnata nel marzo del 1820, è una delle numerose teste ed erme ideali eseguite da Canova nell'ultimo decennio di attività. Proprio l'indeterminata fisionomia, sebbene modellata "sul vero", e l'adesione alla bellezza ideale dei precetti di Winckelmann erano state elogiate nel 1820, quando l'elma fu esposta a Torino con particolare evidenza. Due calchi in gesso si conservano al Museo Correr di Venezia e alla Gipsoteca di Possagno. Vittorio Natale