Avvicinatosi nel '52 agli esponenti milanesi del Movimento Arte Concreta, Ballocco indirizza la sua ricerca verso un'organizzazione visiva della realtà fondata sul colore. Nel caso di quest'opera, come specifica un'iscrizione sul cartellino sul retro, "con carattere di figura si alterano la struttura nera su fondo bianco oppure i quadrettini bianchi su fondo nero." Le strutture geometriche e le variazioni cromatiche che costituiscono le sue opere non sono finalizzate all'espressione della soggetività, né ad una sperimentazione fine a sé stessa degli effetti percettivi e psicologici del colore in campi visivi circoscritti. Ogni suo quadro è invece da intendersi come atto propedeutico di un intervneto progettuale esteso all'intero campo delle attività umane.
Maria Teresa Roberto