Fratello del pittore Enrico (amico e ammiratore di Cremona ed esponente di quella sfortunata generazione maudite subalpina che comprende anche Francesco Mosso), Benedetto Junk è ritratto di tre quarti a mezza figura su uno sfondo al solito indefinito, con la mano posata su di una partitura. L'aspetto bohémien, scapigliato del musicista, risolto con le tipiche, veloci pennellate di Cremona, è il pregio e il limite del dipinto, in bilico tra una personalissima ricerca visiva e la tentazione dello stereotipo figurativo. Paolo San Martino