La scena, che inquadra l'imbocco del Cannaregio dal Canal grande, unisce romanticamente le esigenze della veduta dal vero, oggettiva e ottica, al sentimentalismo stereotipato di una Venezia invernale e innevata. In questa atmosfera pur incantata le fastose fabbriche settecentesche di Palazzo Labia e della Chiesa di San Geremia (ancora priva della facciata sulla fondamenta realizzata nel 1871) convivono con le povere abitazioni del Ghetto sullo sfondo. Paolo San Martino