I due pendant sono stati riferiti da Astrua agli anni maturi dell'attività di Bagetti, con una datazione oscillante tra il primo e il secondo decennio dell'Ottocento. L'interesse per i luoghi ombrosi e incontaminati per la crescita violenta della natura, che diviene inquietante per la presenza selvaggia degli animali, si unisce ad una osservazione attenta dei singoli elementi. Proprio quest'attenzione per il particolare, registrata da De Gubernatis intorno al 1820, consiglia di datare i due dipinti nel quinquennio immediatamente precedente. Vittorio Natale