Sulla preparazione bianca del fondo i pastelli ad olio, con semplici, sognate delineazioni eseguite con tratto sicuro, disegnano una composizione sapientemente allusiva al soggetto dell'opera. I toni sono freschi: rosa, blu, verde chiaro, giallo. Nel 1948 Picasso è fortemente impegnato nel settore della grafica: esegue 125 litografie per Le Chant des Morts di Pierre Reverdy; realizza le acqueforti per i Vingt Poèmes di Gongora. E' l'anno, poi, in cui l'artista presenzia, in Polonia, al Congresso degli Intellettuali per la Pace. Il nostro dipinto è stilisticamente prossimo, nello schematismo ideografico - risultato di una felice e calibrata definizione geometrica dello spazio di rappresentazione - al noto La cuisine, del novembre '48 (New York, Museum of Modern Art).