La cornice dell'opera è stata pensata dall'artista con alcuni segmenti in aggetto lungo il "coronamento" superiore, nonché colorata: sono gli anni in cui Picabia si avvale dell'aiuto di Pierre Legrain. Dopo il periodo, forse più celebre, delle fredde opere sul tema ossessivo della macchina (i quadri dadaisti del "periodo meccanico", iniziati nel 1915), Picabia approda a figure di amanti, ricorrenti, appena accennate e rese con un segno spesso, frutto di una pittura veloce, se non immediata: è il periodo dei "mostri", nella cui serie si inserisce anche Le baiser, di datazione discussa. Irrompono nell'opera un autentico scarto di emozionalità ed un'inedita freschezza stilistica. Picabia in questo momento ha già lasciato Parigi per la Costa Azzurra, non prima di essersi risolto a prendere le distanze da André Breton e dal surrealismo. Riccardo Passoni