Presentato all'Esposizione dell'Industria e delle Belle Arti di Torino, nel 1850, con il titolo La rocca di Sapay presso Viù, il dipinto, che riprende appunto un picco roccioso denominato "Roc Sapay" nelle Valli di Lanzo, costituisce un esempio, nella rara produzione paesaggistica di Gonin, di elaborazione in chiave romantica di appunti presi dal vero. Un romanticismo di umore nordico dove la roccia, resa più imponente dalla voluta distorsione prospettica, e il cielo tempestoso contro cui si staglia si contrappongono con impeto ad una quieta scena di pascolo, resa vivida da una lama di luce. In occasione della mostra del 1850, il dipinto viene acquistato dal Ministero dell'Interno. Antonella Casassa