A partire dal 1915 Prampolini pone coerentemente al centro della sua ricerca artistica la simultaneità, punto di arrivo di ideali costruzioni assolute di moto-rumore. Il concetto è ripreso e ampliato nel Manifesto dell'Aeropittura (1929): la visione aviatoria è necessariamente sintetica e simultanea, esclude dalla realtà il particolare e il frammento, amalgama e compenetra lo spettacolo naturale. La conseguenza di maggior rilievo pare stare più che nei trompe-I'oeil aeropittorici di un Dottori e di un Crali, nell'arte politecnica e polimaterica di Prampolini, astratta e metamorfica, di assoluta creazione, che mescola materiali più disparati: dallo smalto al sughero, dalla spugna alla galalite.