I calcoli in base ai quali Calder progetta, a partire dai primi anni Trenta, le sculture sospese da lui stesso definite Mobiles sono finalizzati a garantirne insieme l'equilibrio e il movimento. I fili metallici ai quali sono agganciate le forme plastiche fungono sia da sostegni sia da vettori di energia, determinando con le loro curvature e i loro incastri le traiettorie delle rotazioni. Nei Mobiles realizzati nel dopoguerra con sagome metalliche dipinte in un unico colore si fa evidente la ricerca di una complessità crescente degli snodi e di una dimensione monumentale, nel riferimento costante ad un universo organico liberamente ricreato. Maria Teresa Roberto