Eseguita da Ernst a Colonia pochi mesi prima di trasferirsi a Parigi (1921), l'opera è una delle più felici composizioni grafiche a collage realizzate nell'ultima fase del periodo Dada dell'artista. L'abile risoluzione tecnica del collage nel montaggio di stampe diverse per tecnica e materiale cartaceo, con l'introduzione di figure dipinte a tempera (le tre sagome dei cavallerizzi) in squllanti colori rosso e verde su carta bianca patinata, conduce qui l'artista tedesco a straordinari effetti di inedito fascino stilistico, tra inquieta allucinazione ed ironica allusività, come è dimostrato anche in celebri opere successive quali il postino Cheval.
Giorgio Auneddu