Se i primi Achromes partivano ancora dal supporto tradizionale della tela non più dipinta ma semplicemente imbevuta di caolino, la ricerca di un linguaggio impersonale e inespressivo ha poi condotto Manzoni a produrli in diverse forme e materie, selezionate solo in base al requisito del non colore: feltro, cotone idrofilo, polistirolo. La poetica dadaista dell'objet-trouvé viene qui ripresa non per realizzare montaggi di oggetti e residui, ma per essere apparentemente ricondotta alle norme formali della pittura, in modo da poterle minare dall'interno e definitivamente. Maria Teresa Roberto