Page loading...
Welcome
Welcome to GAM
History
Staff
Internships and collaborations
Where we are
Watch, play, listen
Visit
Discover more
Opening hours
Admission and tickets
Guided tours
Exclusive visits
Events & exhibitions
All
Current exhibitions
Upcoming exhibitions
Traveling GAM
Artists
Archive
Collections
Explore
Online catalogue
Video library
Prints and drawings department
Art library
Photo Archive
Loan requests
Education
Presentation
Adults
Schools
Families
Accessibility and Inclusion
Museum and territory
Support Us
Select language: language selected
ENG
ENG
selected
ITA
Welcome
Welcome to GAM
History
Staff
Internships and collaborations
Where we are
Watch, play, listen
Visit
Discover more
Opening hours
Admission and tickets
Guided tours
Exclusive visits
Events & exhibitions
All
Current exhibitions
Upcoming exhibitions
Traveling GAM
Artists
Archive
Collections
Explore
Online catalogue
Video library
Prints and drawings department
Art library
Photo Archive
Loan requests
Education
Presentation
Adults
Schools
Families
Accessibility and Inclusion
Museum and territory
Support Us
FTM Network
Our museums
Fondazione Torino Musei Friends
Loan requests
Immobili e locazioni
News
InOnda
Press Area
Google Art & Culture
Contacts
Home
/
Events and exhibitions
/
Tutta la memoria del mondo
Tutta la memoria del mondo
Exhibition
9 February 2010 - 23 May 2010
GAM Underground Project
a cura di Elena Volpato
Il GAM Underground project si propone di indagare nell’arco di più mostre la relazione tra l’arte contemporanea e la cultura del passato. Dopo la personale dedicata all’artista inglese Ian Kiaer propone
Tutta la memoria del mondo
, una mostra collettiva di artisti italiani e stranieri che indagano nel proprio lavoro i meccanismi di costruzione del racconto storico, le sue implicazioni, gli strumenti della registrazione e dell’archiviazione degli eventi. Nell’affrontare questi temi talvolta l’analisi dell’ambigua soglia che separa il vero dal falso li porta a provocatorie costruzioni di pura finzione, a testimoniare storie mai accadute ma allo stesso tempo curiosamente rappresentative del nostro passato.
Gli artisti in mostra:
James Beckett
,
Rossella Biscotti, Patrizio Di Massimo, Haris Epaminonda, Simon Fujiwara, Dani Gal
,
Sean Snyder.
James Beckett
, di origine sudafricana, attualmente residente ad Amsterdam, lavora con la storia materiale di grandi realtà urbane e industriali, fruga nei magazzini e negli archivi e riutilizza, duplicandoli, oggetti e documenti trovati come in un museo etnografico del presente.
Rossella Biscotti
conduce approfondite ricerche tra documenti d’archivio. Indaga su personaggi emblematici della storia più segreta e li rintraccia per farli interagire con i meccanismi della sua particolare ricostruzione dei fatti. Nell’installazione presente in mostra The Undercover man, Joe Pistione, meglio noto come Donny Brasco, apparve per la prima volta intervistato e sottoposto al curioso esperimento di recitare se stesso sul set di un film noir.
Patrizio Di Massimo
conduce dai propri esordi una ricerca sulla difficile relazione che ogni cultura e ogni artista intrattiene con i propri padri e la propria tradizione. Un ampio settore dei suoi lavori, come l’opera presentata in mostra
The secret proceedings in the trial at Benghazi, 15 September 1931
, affonda i propri strumenti di analisi nella vicenda del colonialismo italiano in Libia, restituendoci icone, simboli e retoriche di alcune tra le pagine più problematiche del nostro passato nazionale.
Haris Epaminonda
sceglie oggetti sempre ricchi di connotazioni storiche, chiaramente provenienti da epoche passate, ma rinuncia a corredarli di qualsiasi datazione, lasciando che liberino il proprio potere evocativo al di fuori di ogni plausibile sequenza cronologica. Utilizza immagini di immagini, sovrapponendo al filtro del tempo il filtro di registrazioni e memorie. Si appropria dei meccanismi espositivi del museo per evidenziarne il valore estetico più che il valore dimostrativo, per riconoscere anche in essi un ruolo di sovrapposizione più che di chiarimento.
Simon Fujiwara
ordisce racconti di una storia mai esistita ma possibilissima, in qualche modo più vera di quella documentata. Tesse trame intime al di sotto della facciata politica e pubblica di personaggi storici e istituzioni, mostrando attraverso la finzione come pulsioni e censure fossero facce di una stessa moneta che si ostinava e si ostina a mostrare solo la propria auto-censura.
Dani Gal
è un israeliano che vive a Berlino e lavora sugli archivi dei discorsi politici, sugli strumenti storici di didattica sociale e modificandone i meccanismi di costruzione mette a nudo i processi di comunicazione propagandistica.
Sean Snyder
porta alle massime conseguenze la riflessione sulla influenza che i mezzi di registrazione e archiviazione usati esercitano sulla possibilità di una memoria storica. Snyder affonda il suo sguardo tra le pieghe di ogni meccanismo, svela i contenuti mancanti e quelli aggiunti in ogni immagine, in ogni traccia audio, in ogni possibile memoria, sia essa analogica o digitale.
La mostra sarà accompagnata da un programma di proiezioni di film e video di
Clemens von Wedemeyer
,
Cyprien Gaillard
,
Zachary Formwalt
,
Dani Gal.
Archive Books
di Berlino pubblica per l’occasione un reader dedicato al rapporto tra arte contemporanea e metodologie storiografiche.
Archive Books
contribuisce alla realizzazione della mostra attraverso la realizzazione di una reading room in cui il pubblico potrà consultare alcuni fondamentali libri e cataloghi dedicati all’argomento.
Close modal video
Close search
Search
Start search
All Contents
Pages
Events and Exhibitions
Artist
Artworks
News