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Quattro nuove tematiche per le collezioni della GAM
Quattro nuove tematiche per le collezioni della GAM
Exhibition
4 March 2011 - 30 December 2011
Nell'ottobre del 2009 la
GAM - Galleria
Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
di Torino
ha rivoluzionato totalmente l’allestimento delle sue collezioni abbandonando l’ordine cronologico a favore di un criterio tematico. I quattro temi: Genere, Veduta, Infanzia e Specularità, scelti da altrettanti docenti universitari di ambito diverso dalla storia dell’arte, hanno offerto un’innovativa interpretazione delle opere esposte, suscitando consensi e discussioni da parte del pubblico e della critica. La varietà dei livelli di lettura e il coinvolgimento di saperi esterni ha infatti dato la possibilità di collocare opere note in modelli interpretativi trasversali e riscoprire capolavori precedentemente non esposti.
Il carattere suggestivo di questa scelta va di pari passo con la
transitorietà dell’allestimento tematico
: esso vive infatti di una pluralità di punti di vista, e deve quindi
rinnovarsi
periodicamente, per poter far spazio a nuove ispirazioni. Per questo
poco più di un anno dopo, nel marzo 2011, il museo si modifica nuovamente
, seguendo il medesimo schema che aveva animato il precedente allestimento, con la scelta di quattro nuovi temi da parte di quattro nuovi docenti.
Anima, Informazione, Malinconia e Linguaggio
si snodano nelle sale del primo e secondo piano, presentando alcune delle opere già esposte insieme a
più di 160 nuove opere
dalle collezioni, alcune delle quali frutto delle acquisizioni più recenti del museo.
L’Anima
, tema scelto da
Vito Mancuso
, professore Ordinario di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano, vede, oggi, una radicale riformulazione del suo significato. Mancuso si sofferma sulle difficoltà contemporanee nel riconoscere l’anima come entità persino all’interno degli organi ecclesiastici, e la necessità quindi di rielaborarne il senso sulla scorta del nuovo contesto scientifico e filosofico. Rielaborazione che ritroviamo anche nell’arte e nel percorso al primo piano, in cui si passa dalla religiosità cristiana delle opere ottocentesche di
Andrea Gastaldi
e
Innocenzo Spinazzi
, all’espressione di una condizione umana in
Antonio
Fontanesi
, fino alla concezione di anima come spiritualità assoluta, partecipazione al mondo, che si fa letteraria in
Gino De Dominicis
, rituale in
Hermann Nitsch
o poetica in
Anselm Kiefer
, di cui si presenta il capolavoro
Einschüsse
, grande opera recentemente acquisita dalla GAM. Di tutt’altro tenore il tema dell’
Informazione
, sempre al primo piano, scelto da
Mario Rasetti
, Professore Ordinario di Fisica teorica, modelli e metodi matematici al Politecnico di Torino. L’informazione, nel campo della Fisica, è intesa come una grandezza paragonabile a massa, energia, velocità. Si riferisce alla capacità delle molecole di essere portatrici di simboli, codici e segnali, di operare cioè come un messaggio necessario alla propagazione della vita. La concezione dell’uomo e della natura è per questo motivo analizzata confrontando diverse interpretazioni: la ciclicità delle stagioni nella serie di
Luigi Baldassarre
Reviglio
, l’elemento naturale che trova una ridefinizione nelle ricerche dell’
Arte Povera
, con le energie cosmiche di
Giovanni Anselmo
, l’aspetto alchemico di
Gilberto Zorio
e la crescita naturale di
Giuseppe Penone
. Così i segni biomorfi di
Carla Accardi
e la visione analitica dello spazio di
Dadamaino
.
Al secondo piano del museo incontriamo la
Malinconia
, tema scelto da
Eugenio Borgna
, Primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Milano. La malinconia è intesa qui come condizione umana e mentale, concezione di un tempo “immobile e stregato”. Questa caratteristica di temporalità sospesa si proietta sulla realtà e sulle attività circostanti, come nel tragico
Asfissia!
di
Angelo Morbelli
, e pervade le nature morte di
Giorgio de Chirico
e
Filippo
De Pisis
, lo spazio e gli oggetti nel video di
Ursula Mayer
e nelle fotografie di
Elisa Sighicelli
e
Francesca Woodman
, i paesaggi sospesi di
Carlo Carrà
e l’arte stessa in
Giulio Paolini
. Infine, sempre al secondo piano, il
Linguaggio
è stato scelto da
Sebastiano Maffettone
, Professore Ordinario di Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli. Dopo un prologo che evidenzia il rapporto dell’arte con la letteratura nelle opere ottocentesche di
Antonio Canova
,
Massimo D’Azeglio
,
Carlo Arienti
, il percorso si sofferma sulla nascita ed evoluzione dei linguaggi artistici, dalle diverse avanguardie di
Giacomo Balla
e
Lucio Fontana
, al neorealismo pop italiano di
Mario Schifano
in dialogo con quello internazionale di
Andy Warhol
e
Mark Dion
, per chiudersi con il ritorno alla letteratura nell’utilizzo del carattere tipografico di
Nanni Balestrini.
Alcune
novità
differenziano questo allestimento dal precedente. In alcuni casi si è trattato di scelte curatoriali, come la decisione di
identificare ogni artista con un solo percorso
, ponendone in evidenza
l’intera poetica
invece che ogni singola opera, in altre una normale evoluzione di avvicinamento al pubblico, per cui si è deciso di fornire ad ogni visitatore una brevissima guida che spieghi le motivazioni che hanno condotto alla definizione dei percorsi.
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