Gli artisti dell’espressionismo tedesco e austriaco si sono occupati in varie maniere dei fondamenti esistenziali dell’uomo all’interno della società moderna. L’opera teatrale di Georg Büchner, Woyzeck, rappresentata per la prima volta nel 1913 a Monaco, offre, sotto molti aspetti, vari impulsi ai pensieri e ai concetti che questi artisti trattano nei loro lavori. La mostra presenterà alcuni dei più importanti cicli di grafica espressionista, dalla sequenza de L’inferno di Beckmann, che usa la situazione sociale, economica e politica del dopoguerra tedesco per creare una metafora dell’assurdità della vita, alla serie di xilografie di Ernst Heckel ispirate al De Profundis di Oscar Wilde e dedicate alla solitudine e alla disperazione dell’artista incarcerato, ai fogli, che raffigurano sempre l’atmosfera paurosa e spettrale dell’incubo, di George Grosz . Infine le xilografie decisamente astratte dei Piccoli mondi di Wassily Kandinsky e il precoce romanzo espressionista di Oskar Kokoschka, che rappresenta in questa mostra un esempio dell’umanità spaventata, disperata, ribadendo così in qualche modo con una particolare acutizzazione il tema di Woyzeck. -Max Beckmann, Die Hölle (L'inferno), 1919 -George Grosz, Die Räuber (I ladri), 1922/23 -Wassily Kandinsky, Kleine Welten (Piccoli mondi), 1922 -Ernst Ludwig Kirchner, Neben der Heerstarsse (Accanto alla Heerstrasse), 1922 -Ernst Ludwig Kirchner, Nacktes Paar auf einem Kanapee (Coppia nuda sul divano), 1908 -Erich Heckel, Die Ballade vom Zuchthaus zu Reading von Oskar Wilde (La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde), 1907 -Karl Schmidt-Rottluff, Liebespaar (Amanti), 1909 -Emil Nolde, Prophet (Profeta), 1912 -Oskar Kokoschka, Mörder Hoffnung der Frauen, (Assassino speranza delle donne), 1915 -Oskar Kokoschka, Cantate, o Ewigkeit du Donnerwort (Cantate, o Eternità tu che sei la parola che tuona), 1917