La ricerca luministica e tonale cui Perotti si dedica fin dalle sue prime opere ancora di influenza calamiana, per giungere ai monocromi a pastello degli anni Sessanta-Settanta, è presente anche in questo dipinto del 1862 che lascia altresì affiorare una nuova sensibilità da parte dell'artista , verso il "vero" naturale. Il taglio della veduta, animata dalle tre figurine che si bagnano nell'acqua stagnante, pare infatti più casuale e meno panoramico che in molte altre opere degli anni precedenti, mentre nel contrappunto di luci e linee, dato in particolare dal movimento delle rarefatte chiome degli alberi e dal cielo marezzato, rimane chiara traccia del sentimento lirico e romantico che guida la pittura di Perotti. Il dipinto, esposto alla Promotrice di Torino nel 1862, viene acquistato dal Ministreo della Pubblica Istruzione. Antonella Casassa
