Dall'inizio del Novecento la produzione pittorica di Bistolfi, meno nota ma non per questo meno alta qualitativamente di quella scultorea, dopo una partenza suggestionata dall'arte di Fontanesi e dell'amico Delleani, presenta una tavolozza schiarita, composta di colori più o meno puri stesi sul supporto riecheggiando la tecnica del Divisionismo. Gli esiti più vibranti l'artista li ottiene proprio nei primi anni del secolo, periodo a cui si riferiscono queste due fresche ed intimiste testimonianze della sua particolare osservazione diretta della natura. Alfredo Panzetta