In tema è quello "quotidiano" della natura morta, che accompagna l'intera produzione dell'artista. Su un tavolo di cucina, pane, pesci e limoni sono disposti ordinatamente. Trombadori indaga ogni cosa con un'implacabile aderenza al reale, coglie e fissa i minimi particolari, studia gli effetti di luce ed ombra, le trasparenze, la consistenza dei materiali. La composizione ha l'evidenza di un'immagine fotografica, ma niente, al tempo stesso, è meno reale, per quell'atmosfera rarefatta ed immobile che isola i singoli oggetti, bloccandoli in una dimensione atemporale: una soluzione che combina felicemente lontani ricordi metafisici con lo studio della pittura del Seicento. Laura D'Agostino