Dopo gli anni tragici della seconda guerra mondiale il sentimento della vita si fa in Marino sempre più cupo e la sua opera si carica di una profonda angoscia: i Cavalieri, figure mitiche e metafora della condizione umana, perdono l'olimèico equilibrio delle versioni precedenti e annaspano disperatamente fino a cadere dai loro destrieri impennati. Questo nuov drammatico ciclo ha inizio nel 1943, qunado l'artista è costretto a ritirarsi in Svizzera, e prende il nome di Miracoli. Per tutti gli anni Cinquanta i tragici crolli si susseguono in un crescendo di tensione lacerante: il cavallo è a terra e il cavaliere non si dibatte più, ma si affloscia senza vita, immagine apocalittica della rovina che aveva travolto, senza più speranza il mondo europeo. Laura D'Agostino