Al personaggio manzoniano dell'Innominato è dedicato questo dipinto di Gastaldi, che si avvicina così a una delle maggiori fonti di ispirazione letteraria per le arti figurative dell'Ottocento italiano. La scena si riferisce al momento della conversione dell'Innominato, descritta da Manzoni nel capitolo XXII de I promessi sposi. Dell'episodio, variamente ripreso all'epoca da più artisti, Gastaldi dà una delle immagini più convincenti, sottolineando "con tratti di insolito realismo" la sperduta malinconia dell'uomo a colloquio con se stesso. L'opera viene acquistata dal Ministero dell'Interno alla promotrice di Torino nel 1860.