Dopo il soggiorno a Parigi, Menzio si cimenta in un nuovo linguaggio, sperimenta nuove poetiche, svincolandosi dal fascino esercitato dalla pittura di Casorati; si libera, anche, dagli ambiziosi principi del Novecento sarfattiano. La figura resa sensibile dalla pennellata timorosa, e dove la forma appare sfocata dall'incidenza della luce, è la testimonianza dell'empirismo e della ricerca del proprio talento. E' anche il risultato di emozioni deformate e di impressioni avute dopo il viaggio in Francia e il confronto con la pittura "europea". La datazione, 1928, si deve ad Anna Bovero. Anna Gelli