Eseguito intorno al 1858, il dipinto è stato più volte segnalato come opera che inaugura una nuova stagione nella carriera di Fontanesi, ormai affrancato da modelli calamisti e partecipe invece della cultura più moderna dei paesaggisti francesi. In particolare l'opera è da mettere in relazione, per certe somiglianze nella resa stilistica e per le stringenti affinità iconografiche, con due redazioni del Moulin à Optevoz dipinte da Daubigny nel 1852 e nel 1857 (rispettivamente New York, Metropolitan Museum e Philadelphia, Museum of art). Anche rispetto a questo esempio, l'opera di Fontanesi si segnala però per l'assoluto rigore compositivo, che non concede spazio ad alcun compiacimento narrativo. Maria Perosino e Virginia Bertone