L'opera compare all'esposizione della Promotrice di Torino del 1865 e ivi è comprata, per L.460 "compresa la cornice", dal Ministero della Pubblica Istruzione per essere destinata alle raccolte pubbliche. La nitida impostazione documenta gli studi dell'artista sul Quattrocento toscano, ma risente del verismo morelliano nello studio vibrato del panneggio, mentri i colori luminosi e contrastati sono debitori della lunga permanenza di Tedesco a Firenze negli anni dell'affermazione rivoluzionaria dei Macchiaioli. Elisabetta Ballaira