La mostra Una infinita bellezza. Il Paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea - ospitata nell’imponente Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria, un tempo ricovero delle piante di agrumi dei Giardini - intende appunto documentare tale attenzione e passione presentando oltre 200 opere tra dipinti, fotografie, video e installazioni.
La rassegna nasce grazie ad un accordo tra il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e la Fondazione Torino Musei, in base al quale circa 100 opere della GAM - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino diventano il nucleo centrale di questo evento espositivo dedicato al tema Green. Il percorso è rigorosamente storico-artistico, con un fil rouge cronologico-geografico che intreccia Spazio e Tempo, valorizzando il contesto piemontese - dove la mostra nasce - e tutto il Nord della nostra Penisola, senza trascurare le scuole regionali del Centro e Sud Italia.
Le dodici sezioni della mostra presentano quindi, in un’eccezionale carrellata di opere, molte delle quali di grandi dimensioni, le diverse forme che ha assunto la rappresentazione del Paesaggio in Italia nell’arco di oltre due secoli di pittura.
Le opere esposte oltreché dalla GAM, provengono da importanti musei italiani e collezioni private tra le quali: il Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama, i Musei Reali di Torino, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Galleria d’Arte Moderna di Genova, i Musei Civici di Brescia, la GNAM di Roma, la Fondazione Musei Civici di Venezia, il Museo di Capodimonte e le Gallerie degli Uffizi.
La mostra, posta sotto l’egida della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, è curata da Virginia Bertone (Conservatore Capo della GAM), Guido Curto (Direttore della Reggia di Venaria e del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude) e Riccardo Passoni (Direttore della GAM), affiancati da un comitato scientifico composto da Barbara Cinelli (Università Roma Tre), Piergiorgio Dragone (Università degli Studi di Torino), Flavio Fergonzi (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Laura Iamurri (Università Roma Tre).