Il dipinto è stato eseguito nel primo anno del ritorno dell'artista a Berna, dopo il periodo trascorso all'Accademia di Düsseldorf (1931-1933), e costituisce un esempio di "scrittura figurata" di quel mondo pittorico squisitamente magico e fantastico che trae dalla natura costante ispirazione (cfr. Progetto per l'architettura d'un giardino, 1920; Berna, Fondazione Paul Klee). La composizione è eseguita su una pezza sottile di tela grezza, strappata irregolarmente nei margini. I colori sono smorzati in soluzioni di pacate e sensibili tonalità di verde chiaro, giallo ocra e azzurro, con qualche nota di rosa e di più denso violetto. Il rapporto tra figurazione astratta e armonica scrittura musicale (Klee interpreta la natura come il musicista la partitura), è sottolineato qui da stilizzati motivi fitomorfici, ritmati in modulati giochi di grafismi geometrici. Giorgio Auneddu