L'opera fa parte di una serie di lavori eseguiti intorno alla metà degli anni Quaranta che espimono, in modo squisitamente essenziale, le teorie geometrico - astratte del movimento "Abstraction - Création", e che caratterizzano tutta la produzione di Herbin nella direzione di quel personale "alfabeto palstico" elaborato dopo il 1940 e poi confluito nel testo teorico L'Art non figuratif - non objectif (1949). Qui la schematizzazione delle immagini e la semplificazione dei piani geometrici è proposta con l'adozione di puri e squillanti combinazioni di colori chiari in meditati rapporti di armonia ed equilibrio compositivo, fondamentalmente rivolti allo studio e all'applicazione della cromatologia nella pittura.
Giorgio Auneddu