Nella sala allestita alla Biennale veneziana del 1954 , caratterizzata da un certo ritorno a strutture plastiche più compatte ed unitarie, Mirko presenta per la prima volta soggetti tratti dall'iconografia orientale. Sono quelli classici della della Chimera e del Leone, trasformati in terrifici mostri arcani, in inquietanti presenze ieratiche che si materializzano dal più remoto passato. I raffinatissimi rabeschi delle superfici sono formule magiche che rimandano ad un mondo immaginario e fabulistico: quel mondo che Mirko oppone al livellamento immaginativo e alla massificazione del suo tempo, affidando ai mostri il messaggio di profonda inquietudine e di crisi dell'uomo contemporaneo. L'opera è stata esposta nella personale alla Viviano Gallery di new York nel 1957. Laura D'Agostino