Al centro dell'arte di reggiani sta la ricerca di un metro, di un ordine razionale e atavico, le cui origini si perdono nei primordi della civiltà mediterranea. Questa nuova e autoctona classicità - da far rivivere nel nuovo ordine fascista - si serve comunque dei presupposti teorici e pratici dell'astrazioen europea, delle auree geometrie neoplastiche di Mondrian e Van Doesburg in costante rapporto con l'architettura razionalista. Da Van Doesburg deriva la dinamica impostazione in diagonale del dipinto, in cui l'ineccepibile griglia di quadrati e rettangoli contornati in rosso è rotta dalla brusca apertura della maglia geometrica sulla sinistra. Paolo San Martino