La composizione del dipinto è affidata a una distesa d'acqua tra due lingue di terra, sovrastata da un'ampia porzione di cielo grigio-azzurrognolo. La tonalità qui fredda e perlacea, la materia pittorica è preziosa e l'atmosfera è colma di luce, che raggiunge il punto focale nella bianca e materica vela al centro. Stilisticamente vicina a opere come Paese: al fiume (1878), di collezione privata torinese, è una delle opere più note di Avondo, esposta a Venezia nel 1912 (sala 22, n.36) e presente pressochè in tutta la bibliografia avondiana. La critica vi ha generalmente colto soprattutto il carattere dell'eleganza formale. Soldati, che giudicava quest'opera l'unica degna di nota fra quelle di mano di Avondo conservate nel Museo torinese, vi leggeva "lievi eleganze d'elegia" (Torino, 1927, pp.40-45, n. 283, ill. 17) Elisabetta Canestrini